in collaborazione con Piccola Città Teatro
proveniente da
Napoli
con
Anna Bocchino, Gaetano Frazese, Emanuele Iovino, Nicola Tartarone
testo, regia e disegno luci
Filippo Stasi
scene
Mario Ferrillo
direttore di scena
Francesco Bellella
costumi
Francesca Liguori
musiche originali
Mario Autore
foto di scena
Flavia Tartaglia
Tra passato, presente e futuro, si ripercorre la vita di Jackson Pollock. Una vita segnata da alcolismo, amore e dal bisogno incolmabile di affermarsi come artista in quel periodo storico a cui appartiene, dove è in auge Pablo Picasso. Un nero disarmante delimita i contorni dei luoghi vissuti da "Jack". Sgabelli, sedie, radio, pennelli, tele e barattoli di vernice sono sparsi disordinatamente nel suo laboratorio come pezzi di vita nella sua mente, il tutto compone il quadro complessivo di una esistenza non facile e "Jack" è costretto a ripercorrere i dolori più profondi, per trasformarli, al fine di accettare che il lavoro che persegue da anni, è effettivamente ciò che ha tanto desiderata in vita. È l'esempio come l'uomo possa arrivare ad "individuarsi" e accettare il proprio posto nel mondo ovunque esso sia, un percorso comune a tutti al fine di suggerire lo stesso viaggio all'animo di chi guarda.