A Sciuqué
Malmand Teatro/i Nuovi Scalzi
PROVENIENTE DA
Barletta
DI
Ivano Picciallo
REGIA DI
Ivano Picciallo
GENERE
dramma
SINOSSI
Il luogo dove vive l’azione scenica è uno spazio vuoto, colorato da una sparuta presenza di abiti sul fondo. Luci e ombre guidano lo spettatore a prender parte al viaggio inconsapevole di Nicola, alla ricerca di una risposta all’ormai ossessiva domanda, che forse gli ha cambiato la vita: cos’è il gioco? Si delineano momenti apparentemente normali ma di fatto cruciali. L’Infanzia. Nicola, Giacinto, Ciccio, Peppe e Lucia, cinque amici, un unico intento: giocare.
Corrono per strada, sull’asfalto catramoso, nell’afoso Sud che brilla di dissesto e abbandono, musicalmente accompagnati da urla di madri affacciate al balcone, abbellite, dietro le spalle, da panni stesi al vento. Ginocchia sbucciate, bravate e liti sono pastelli che colorano le giornate dei piccoli “malmand” (ragazzi di strada). Immagini e personaggi rievocati, filo conduttore della pièce, tra realtà e ricordo, tra presente e passato. Nicola e i suoi amici crescono. L’Adolescenza.
Il liceo, i primi amori, le prime bevute e quelle feste organizzate in casa, occasioni preparate ad hoc con il tentativo di approcciare l’altro sesso. I ragazzi si lanciano in sincere confidenze nell’attesa che arrivino le “wagned” (le ragazze). Nicola aspetta Lucia, per lei ha perso la testa. L’attesa ripagata. Lucia è lei e, indossando un abito bianco, promette che lo sarà per sempre. Il Matrimonio.
I quattro amici ormai uomini vivono insieme la gioia del giorno delle nozze. Si anima una tarantella di momenti tipici del giorno di festa, dove conoscenti e parenti, nel tentativo di omaggiare gli sposi, danno vita a caratteristici personaggi della tradizione meridionale, estremamente gioiosi, premurosi ed invadenti. Una danza vorticosa anticipa il famoso rituale della “consegna delle buste”, il regalo, l’immancabile usanza di ogni sposalizio che si rispetti. La festa finisce, la stanchezza di un giorno indimenticabile e la gioia di una intera vita insieme. L’intimità dei giovani sposi si trasferisce in una casa. La Famiglia. Un ritratto sereno, sembra proprio che non manchi nulla: salute, lavoro e denaro. Tutto sembra ricalcare un modello di unione perfetta. Ma qui che un lento meccanismo di erosione corrode la possente parete rocciosa che difende e tiene unita la coppia. Lucia, sola, aspetta. Nicola tarda a rincasare dal lavoro. Un’attesa, un’altra attesa e poi un’altra ancora. Un altro giorno così, un ritardo di dieci minuti, poi mezz’ora, un’ora e un tempo che Lucia non sa più quantificare. Assetata di verità la moglie cerca risposte. Il dialogo sfocia in una lite che porta a disintegrare quella quiete apparente. Due anime cresciute tra i valori, quelli giusti, ora alla ricerca di una risposta disperata: perché?
IN SCENA: Palco B: 19.30 mercoledì 13 settembre, Palco A: 21.00 giovedì 14 settembre, Palco B: 22.30 venerdì 15 settembre
Tutto il programma su -> http://bit.ly/ProgrammaRomaFringe