Teatro Umano
proveniente da
Perugia
con
Richard Martínez, Caroline Montes, Davide La Fauci, Francesco Rinaldi
In un bar di provincia, alle porte del 1940, si svolge la vita modesta e monotona di Lila, proprietaria del bar, di sua figlia e di altri cinque ordinari avventori. I personaggi si incontrano e scontrano, mostrano le loro contraddizioni e ci ricordano quanto sia labile il confine tra passato e presente. Per mezzo di tali parallelismi, l’Italia fascista e quella odierna risultano divise da un confine sottile, quasi impercettibile. Il ripetersi quasi disarmante degli errori del passato, dei corsi e dei ricorsi storici, è raccontato per mezzo di una commedia in maschera leggera, divertente, a volte tagliente, che spinge alla riflessione e alla ricerca interiore. Il quadro storico, l’ironia nell’uso degli stereotipi della cultura italiana e le molte metafore, raccontano e insegnano come l’esperienza sia l’unica e vera insegnante nella crescita di ciascuno.
L’uso della maschera fa sì che l’empatia che si genera tra l’attore e lo spettatore sia immediata, e sottolinea il potere del linguaggio del corpo che, anche su temi delicati, riesce a raccontare in maniera efficace ma rispettosa i costumi, le “manie”, gli stereotipi di ogni cultura, mettendone in risalto gli aspetti più coloriti e folcloristici. La creazione delle maschere e lo studio accurato dell'espressione del linguaggio non verbale offrono un'eccellente definizione del concetto di teatro universale, e di come l'arte possa trascendere il linguaggio e la nazionalità, emozionando.
L’ambientazione non fa da cornice, ma è un ingrediente essenziale. Il bar non è infatti una scelta casuale ma è frutto di una riflessione accurata che ha lo scopo di creare un richiamo inconscio alla cultura italiana, concedendo il tempo e lo spazio allo spettatore per instaurare una forte connessione empatica con i personaggi, nel contesto di un luogo familiare e accogliente. Grazie a ciò lo spettatore riesce a cogliere stati d’animo, emozioni, espressioni facciali della maschera come se essa stessa fosse animata. Le scene sono brevi e incalzanti e la loro incisività è l’ingrediente fondamentale di uno spettacolo leggero, rilassante, ma che invita a riflettere ed emozionarsi.
In programmazione per:
Giovedì 24 - ore 19:00 - PALCO A
Venerdì 25 - ore 20:30 - PALCO A
Sabato 26 - ore 22:00 - PALCO A