Spettacoli 2017

Il tempo è fermo

Elisa e Leonardo si sono lasciati due anni fa, e molte cose fra loro sono rimaste in sospeso. Lo spettacolo inizia nel momento in cui lei torna a trovarlo, con una visita a sorpresa, nella casa in cui avevano abitato insieme. Piano piano l’incredulità lascia il posto a quello che ha covato sotto la cenere in quegli anni: la rabbia, il dolore, ma anche la felicità di rivedersi e un in fondo a tutto un amore smisurato. La storia è portata avanti dai due colpi di scena che portano la storia su un piano sempre più sospeso dal mondo, e da un finale a sorpresa.

Questa è casa mia

Questa è casa mia è il racconto della sventurata storia vissuta da una famiglia aquilana, i Solfanelli, in seguito al terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo il 6 Aprile 2009; è la storia di un’amicizia, quella tra Paolo, figlio unico della famiglia Solfanelli, e il suo inseparabile compagno Marco, travolta anch’essa dalla potenza della natura e dall’iniquità dell’uomo.
Il monologo, di carattere civile,  il naturale prosieguo del corto teatrale “A Vostra completa disposizione!”, vincitore di diversi premi e riconoscimenti; mediante la tecnica del Teatro di Narrazione e l’utilizzo di una sola sedia, sono raccontati i momenti successivi al sisma e le scelte dello Stato per farvi fronte attraverso gli occhi del giovane Paolo: gli hotel della costa, le tendopoli ed il progetto C.A.S.E., il Movimento delle Carriole, le New Town.
Un punto di vista nuovo che avvicina il pubblico alla realtˆ aquilana, la quale porta ancor oggi i segni dellÕinefficienza della macchina statale, dellÕinteressamento attivo della criminalitˆ organizzata e di quello passivo dei Mass Media.
Una storia per riflettere e per non sbagliare pi, in uno dei Paesi Europei a pi alto rischio sismico.

Giorgio

Terni, fine del millennio. Giuseppe ci racconta il suo rapporto col padre. In bilico fra epopea e ricerca d’archivio, riesamina un’infanzia fatta di sale giochi e battute di caccia, Roger Rabbit e film di Schwarzenegger. Poi l’adolescenza e il declino della Terni post-industriale che puntava tutto sul cinema e il volo. E infine la crisi, reale e simbolica, personale e collettiva, di una generazione divenuta adulta negli anni duemila. Giorgio è uno spettacolo fatto di teatro di parola, performance e installazione.

La Rivoluzione delle Sedie

Come ci si comporta con un paraplegico arrogante e prepotente? Siamo in un ufficio del supermercato Eurospin. Luca (Massimiliano Aceti) è il capo del personale della divisione romana, inflessibile e autoritario. Un cassiere, Matteo (Matteo Nicoletta), entra nel suo ufficio e avanza richieste bizzarre. Luca, stranamente, non lo caccia via. Perchè Matteo è seduto su una sedia a rotelle. Ad ossevarli fra gli scaffali, come fosse un arbitro delle loro battaglie, c’è un giovane magazziniere di colore (Federico Lima) che verrˆà “usato” dai due come ago della bilancia: l’uomo di colore è l’alleato perfetto per conquistare il potere. “La rivoluzione delle sedie” attraverso un turbine di ritmo e divertimento, svela l’ipocrisia del senso di colpa dei normodotati nei confronti dei disabili e verso chi vediamo diverso da noi.

Da Otello

Otello è il proprietario di una trattoria, con lui c’è Desdemona, la sua dolce compagna. C’è Cassio, lo chef. Roderigo, il lavapiatti. Emilia, la cameriera e il marito Iago, l’aiuto cuoco. Tra soffritti, polpette e molliche di pane, si cucinerà una storia di sospetti, invidie e gelosie. Una saporita rivisitazione dell’Otello, genuina e senza olio di palma.

Barocco Shocking Street

Barocco Shocking Street è un luogo popolato da un’umanità bruciacchiata, fatta di anime un po’ arrugginite, belle e brutte, buone e cattive, così complesse, a volte perverse ma semplicemente alla ricerca di una mano sulla spalla che sia là a testimoniare una vicinanza. Un girotondo di sketch di ordinario delirio compongono un variegato affresco di scene di vita realmente accadute e che continuano ad accadere. Vi preghiamo di non giudicare, ma di tentare di vedere, al di là dello squallore, la poesia della miseria umana.

Aspettando una chiamata

“Aspettando una chiamata” monologo brillante e ironico sull’attesa del “lavoro della vita” delle giovani generazioni, uno spettacolo scritto e interpretato da Matteo Cirillo. Sulla base dell’articolo 4
della Costituzione Italiana, un ragazzo aspetta fiducioso una chiamata che faccia valere questo suo diritto. Un giovane come tanti che con fiducia attende, ma da quanto tempo aspetta e per quanto tempo ancora dovrà aspettare sono domande che non hanno una risposta: nell’attesa i pensieri prendono vita, nell’attesa la speranza è l’ultima a morire. Ma se muore la speranza cosa resta?

H

Un famoso primario dalla florida carriera ospedaliera il cui vero nome non verrà mai pronunciato, all’improvviso viene declassato ad archivista. Spezzata la sua identità vengono alla luce le sue frustrazioni, dalle quali riesce a trovare un apparente sollievo costruendosi un amico fantoccio. Chi o cosa sta tenendo in mano le redini della sua vita ora?

A Sciuqué

Il luogo dove vive l’azione scenica è uno spazio vuoto, colorato da una sparuta presenza di abiti sul fondo. Luci e ombre guidano lo spettatore a prender parte al viaggio inconsapevole di Nicola, alla ricerca di una risposta all’ormai ossessiva domanda, che forse gli ha cambiato la vita: cos’è il gioco?

SISTER(s) – miraggio su strada qualunque

Una zona remota. Una civiltà in stato confusionario e razzista. Bruno lavora alla stazione di benzina di famiglia insieme ad Allison, sua sorella. Che succede se una notte Bruno apre il frigo e ci trova dentro la Madonna, un po’ alticcia per di più, che gli intima di farsi suora? Bruno le crederebbe? E Allison? SISTER(s) è un inno alla libertà individuale. E’ un inno ai legami che ci uniscono e che non oppongono domande. E’ una storia. Stop. Le cose accadono, punto e basta. Chi non si adatta è perduto. E ci piace che sia così.

S Y R I U S

S Y R I U S è la storia di Rasha, una giovane donna siriana costretta a lasciare il proprio paese per trovare rifugio in Europa. La vicenda viene narrata tutta attraverso il movimento e una colonna sonora che segue ogni fase del viaggio.

Opera Panica

Tre generali si contendono un soldato, una donna insegue le richieste del suo uomo, una certa storia non va raccontata, voglio il tuo posto!, ci sono rose che colpiscono dritto al cuore, un coltello andrebbe sostituito da un bisturi, Mago maltratta l’Assistente, due ottimisti si fanno la guerra, la genesi e l’apocalisse in tre tragici minuti.

Goose

Estratto di spettacolo per tutte le età. Protagoniste di Goose, maschere larvali inserite in una gimcana tragicomica tra gli enigmi della vita: miseria o miracolo? Questo è il quesito di fondo su cui si intende sviluppare le vicissitudini bizzarre ed i dubbi quotidiani dei nostri personaggi colti “in preda alla vita”. Un presentatore senza testa, un bambino, una donna, un uomo. Uno sguardo assurdo e a tratti toccante sull’inquieto umano vivere.

The Conductor

Nel 1941 la città di Leningrado viene messa sotto assedio. Durante i bombardamenti , un compositore lavora al completamento della sua sinfonia per la gente. La vera storia del suono che sollevò l’intera città, e di come l’ arte ispirò le persone a rinnovare la fede nella loro dignità e nella propria forza.

Voglio vedere una balena

Ismaele  un uomo comune con una vita semplice. Amante di scatole dentro cui raccoglie oggetti e cianfrusaglie. Attraverso di questi ci racconta la sua storia. Ma quando perde ogni cosa avviene una cosa straordinaria: trova un biglietto per un viaggio: alla ricerca della sua balena bianca.

Il Gigante Egoista

“Un tempo, un tempo molto lontano abitava la terra il popolo dei giganti” ma siamo proprio sicuri che i giganti non esistano pi? Il nostro  un gigante speciale, egoista, che ama il suo giardino sopra ogni cosa e non sopporta che qualcuno lo possa rovinare. Ma vivere significa usare, scalfire e a volte sciupare. Il nostro gigante si accorge che la solitudine  gelo, che i bambini sono calore e che se desideri che i tuoi fiori sboccino devi permettergli di essere accarezzati e, a volte, calpestati. Il nostro gigante capisce tutto questo grazie all’amore dei bambini, che desiderano essere ascoltati da lui, amano giocare insieme a lui, lo cercano, si affezionano e non lo lasciano mai in pace, come fanno tutti i bambini del mondo con i loro giganti.

Io Amo il Mio Lavoro

Se vi chiedessero della morte? Ma chi, mai, vorrebbe parlare di morte? Una storia in bilico tra razionalitàˆ, follia e dissacrante ironia. Una trama che scorre lineare, su quella soglia che ogni essere umano possiede, varcata la quale… Guglielmo Paonessa, per mestiere guida il carro funebre ed  un eccellente lavoratore, il migliore, nel suo campo.

shhh non lo dire a nessuno

Shhh non lo dire a nessuno  la fiaba distorta di una principessa moderna, come suggerisce il sottotitolo. Un anno; il 1990. nasce la principessa della nostra fiaba. Nello stesso anno si giocano i Mondiali, vince la Germania dellÕOvest.
In questa fiaba distorta la principessa  risentita per il modo in cui  stata organizzata la sua storia e chiede spiegazioni circa alcune scelte prese.
Si sviluppa un “dialogo” a senso unico, surreale e ironico, che riflette in maniera critica e sarcastica sull’attuale stato delle cose. A confronto i ragazzi degli anni 90Õ con la generazione dei padri e delle madri cercando di capire, con lÕocchio ingenuo che solo una principessa della Disney pu˜ avere, quanto questa continua evoluzione li stia sostenendo o comprimendo.
A far da guida una bambina normale con la sua famiglia, le sue credenze, le prime volte, le rivelazioni. Attraverso sfide, prove, antagonisti cattivi, mostri, formule magiche, lÕeroina della pice attraverserˆ con coraggio gli ultimi anni del Ô900.Come ogni Principessa che si rispetti, ad accompagnarla nel suo viaggio, il fidato Aiutante Magico cantautore Nico Maraja, che non solo sosterrˆ e aiuterˆ la protagonista ma lÕammonirˆ, impersonando la voce della coscienza che cerca di orientare le scelte della principessa. Sarˆ anche il musicista che renderˆ lÕatmosfera incantevole, con canzoni anni 90Õ e musiche originali.

Ci chiamarono tutti Alda

“Ci chiamarono tutti Alda”  un monologo teatrale scritto Fabio Appetito, fondatore del collettivo Cardiopoetica. Lo scrittore, dopo una tesi su Alda Merini con la quale ha vinto il Premio Internazionale Alda Merini nel 2016, ha tentato di tracciare un contorno vivido di uno dei momenti pi dolorosi della poetessa dei Navigli, momento che coincide con l’internamento in manicomio.

Anche voi siete qui per…

Angelo, un giovane ragazzo di 28 anni, si trova nella sala d’aspetto di un’importante azienda di comunicazione,  in attesa di svolgere l’ennesimo colloquio di lavoro. Sarˆ proprio qui che si renderˆ conto che, purtroppo, ormai, non basta pi avere un buon curriculum ed importanti esperienze lavorative, ma bisogna anche saper scegliere il giusto abito, la pettinatura pi consona, le parole giuste da dire e, forse, possedere anche qualche abilitˆà “particolare”…

Alfredino

Lo spettacolo è il racconto della tragica vicenda del piccolo Alfredo Rampi, precipitato il 10 giugno 1981 in un pozzo artesiano di 80 metri nelle campagne di Vermicino, e dei disperati tentativi di salvarlo nei tre giorni successivi. Una storia che ha sconvolto l’intero Paese con la prima diretta televisiva non stop a reti unificate a coprire un caso di cronaca, un evento mediatico che doveva documentare una storia a lieto fine e che alla fine si è trasformato in uno shock collettivo nazionale.