Diamo il via a una nuova edizione del Roma Fringe Festival, la VII, completamente rinnovata. Sì, perché sono molte le novità introdotte a partire da quest’anno. La prima, quella che salta subito all’occhio, è la data, 7-28 gennaio, vale a dire in pieno inverno. Questa è la sfida, che a nostro avviso rappresenta un modo per puntare l’attenzione sul teatro e sulla proposta di nuova drammaturgia che è l’essenza stessa del fringe, svincolando questo evento da una collocazione estiva che rischiava di assorbirlo nella più generale e ricchissima proposta di intrattenimento estivo della Capitale. Il teatro prima di tutto e, in particolare, il teatro indipendente.
E indipendente è una parola chiave di questa edizione perché partendo da questo concetto abbiamo creato, grazie all’adesione di 14 teatri in tutta Italia, a partire dal prestigioso Teatro Vascello di Roma, un circuito che abbiamo chiamato, appunto, Zona Indipendente. Una rete di 14 teatri che ospiteranno nella stagione 2019/2020 lo spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2019. Questo, insieme alla possibilità di partecipare a uno dei fringe mondiali, è un premio, che al di là di riconoscimenti o titoli (che sono pur sempre prestigiosi e importanti) rappresenta in concreto una seria opportunità per l’artista o la compagnia vincitrice di far conoscere il proprio lavoro.
Da quest’anno, cambia anche la location. Il Roma Fringe Festival si trasferisce nei locali de La Pelanda, nel complesso del Mattatoio, nel cuore del quartiere di Testaccio che, con il suo fermento e la sua vitalità, crediamo si presti bene ad accogliere un festival come il Fringe. Per la finale, poi, appuntamento, al Teatro Vascello, un Teatro storico della Capitale. Accanto alle esibizioni delle compagnie e dei singoli artisti, ci saranno poi una serie di appuntamenti, sia all’interno de La Pelanda che al Macro Asilo, che offriranno al nostro pubblico un’offerta culturale ancora più ampia.
Il livello delle compagnie che si sono iscritte quest’anno è stato molto alto e per noi non è stato semplice compiere una selezione, a malincuore abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni meritevoli spettacoli, ma speriamo di aver fatto un buon lavoro.
Colgo l’occasione di ringraziare chi, negli scorsi anni, ha lavorato per costruire un festival che, piano piano, ha conquistato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori diventando una realtà solida nel panorama teatrale italiano. In particolare ringrazio Davide Ambrogi che, sei anni fa, ha avuto l’intuizione di portare il Fringe, conosciuto e frequentato in tutto il mondo, in Italia. Raccolgo il suo testimone con orgoglio e con la certezza di poter dare il mio contributo per continuare a farlo crescere in vitalità e prestigio.
Auguro un buon lavoro al mio prezioso staff e tanta merda alle compagnie che si esibiranno.
Buon teatro!
Fabio Galadini